Sul numero estivo di “Sexual Medicine Reviews” (rivista di alto impatto nella Medicina della Sessualità) è comparso un articolo da titolo (tradotto): “Masturbazione e Carcinoma alla prostata: c’è un verdetto?”.
Perché interessante? Perché di recente, anche su siti “autorevoli” sembrava comparire l’idea per cui questa pratica avrebbe avuto un ruolo sulla genesi del carcinoma prostatico.
Una premessa: quando ci si approccia a questi temi, dobbiamo abbandonare convenzioni e giudizi morali, e cercare di rispondere in maniera scientifica.
Ebbene, finalmente, questa revisione della letteratura scientifica lo fa: raccogliendo 16 studi e quindi analizzando i risultati in maniera critica.
Il risultato non è dirimente: poiché alcuni studi rifiutano alcuna correlazione, altri addirittura (7) troverebbero un rapporto protettivo dell’autoerotismo.
SI può concludere che “non siamo ancora in presenza di un verdetto”. Quello che è importante in questo articolo è prima di tutto il fatto di sollecitarci a slegarci da alcune preclusioni culturali nella ricerca scientifica. In secondo luogo, ci fa comprendere il ruolo che prima di affermare un’evidenza scientifica, si dovrebbe avere dati incontrovertibili, considerando che quello che afferma un professionista della salute può condizionare i comportamenti.